Come leggere l’etichetta
·
I
vari ingredienti sono elencati nell’INCI, che è un acronimo di International
Nomenclature of Cosmetic Ingredients, e sono ordinati in modo decrescente a
seconda della quantità presente in percentuale, quindi le sostanze presenti
all’inizio sono presenti in quantità maggiori, però possono essere inseriti in ordine sparso ingredienti in concentrazione
inferiore al 1%
Come fare a
distinguere subito alcuni ingredienti:
·
i
componenti di origine vegetale sono scritti in latino o in corsivo
·
i
coloranti cono contraddistinti dalla sigla C.I. (Color Index)
·
i
siliconi finiscono in –one, -ane
Quali sono le
sostanze che di solito compongono un cosmetico?
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Principi
attivi
·
Additivi
ed emulsionanti
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Solventi
·
Conservanti
·
Coloranti
Vediamoli
nel dettaglio.
PRINCIPI ATTIVI:
hanno funzionalità all’interno del cosmetico
Nei
cosmetici bio certificati si trovano in concentrazione maggiore, ed essendo
derivati da prodotti di coltivazione biologica, non presentano residui di antiparassitari
e metalli pesanti. Spesso troviamo la presenza degli Oli sintetici ottenuti dal petrolio, denominati petrolatum,
olio minerale, paraffina(INCI Paraffin), sono comunemente presenti nei
cosmetici tradizionali, purtroppo i petrolati portano all’inibizione del principio
attivo, cioè non lo rendono disponibile, quindi la parte
assorbita dalla pelle è molto bassa. Ad esempio la paraffina è comedogena e non
fa respirare la pelle, forma una barriera idrorepellente che impedisce
all’acqua presente nei tessuti cutanei di evaporare, questo è pericoloso per la
termoregolazione. L’alternativa agli oli sintetici, sono i prodotti di origine
naturale come olio di jojoba, il burro di Karitè ecc., ma il loro costo è
maggiore: dalle 10 alle 20 volte in più rispetto all’olio sintetico.
ADDITIVI ED
EMULSIONANTI: servono per tenere uniti le due fasi (i cosmetici spesso sono
bifasici cioè contengono una fase acquosa ed una oleosa, fasi immiscibili tra
loro)
Nei cosmetici vengono indicati con le iniziali PEG-
, tra i più comuni abbiamo il peg-etilene
glycole. È un derivato dal petrolio, quindi è un prodotto con un certo impatto ambientale. Abbiamo altri
esempi come il Propylene glycol, Butylene
glycol, Polypropylene, queste sostanze penetrano molto nella pelle e
servono per veicolare i principi attivi, però allo stesso tempo provocano la dilatazione
dei pori e veicolano anche sostanze allergeniche come il nichel.
I siliconi,
si riconoscono perchè finiscono in –one,
-ane, vengono usati tantissimo, la loro funzione è di creare un certo
effetto estetico, ma non interagiscono con la pelle, sono presenti nelle creme
ed hanno una funzione riempitiva delle rughe. Si trovano nei fondotinta, nelle
BB cream ecc. in elevate quantità, sono spesso siliconi fluidi, dilatano i pori
e non sono biodegradabili. Evitate i cosmetici che contengono Imidazolidinil urea, perché sono
cessori di formaldeide, il Kathon C5 e Quaternium. Altre sostanze come il
2-bromo-2 nitropropane se si trovano insieme ad alla TEA liberano sostanze
tossiche. La TEA viene inserita per creare una certa consistenza nei cosmetici.
SOLVENTI: servono
nella preparazione dei cosmetici per estrarre i principi attivi. Tra i più comuni abbiamo il Propylene glycol. I metodo si
estrazione sono in realtà semplici, ma tracce di solventi possono rimanere nel cosmetico provocando fotosensibilizzazione
con conseguente formazione di macchie cutanee. I solventi oltretutto non
riescono ad estrarre il 100% dei principi attivi. Il propylen è molto forte e
continua a lavorare sulla pelle
distruggendo la barriera lipidica che si ricostituisce solo dopo circa 24 ore.
Un metodo di estrazione utilizzato per non lasciare
residui è quello dell’estrazione tramite CO², presenta però un inconveniente cioè
la presenza di molto alcol nei prodotti.
Altri solventi sono gli Ftalati, sono composti chimici
che si trovano negli smalti e creano vari problemi nello sviluppo genitale
e nella maturazione sessuale.
CONSERVANTI: sono necessari all’interno del
cosmetico per la presenza della fase acquosa, ambiente ideale per la
proliferazione dei batteri, senza conservanti un cosmetico non dura più di tre
giorni (fuori dal frigo). I conservanti più comuni sono i parabeni, metil-, etil-, butil-paraben, si trovano di solito in
fondo all’INCI e sono conservanti oggetto di studio e discussione. I parabeni
si comportano come gli estrogeni e possono andare ad alterare il ciclo
ormonale, sono una delle cause del tumore al seno ed una volta assorbiti dai
tessuti umani vi rimangono per decenni. Esistono dei conservanti alternativi
ecobio, come l’estratto di corteccia di salice, la vitamina E (tocoferolo), estratto
di caprifoglio giapponese ecc. e conservanti di grado naturale come il
benzilbenzoato o il metodo di conservazione che si avvale di recipienti
sottovuoto.
TENSIOATTIVI: servono per ridurre la tensione
superficiale e permettere la detersione. Il Sodium Lauryl Sulfate e Sodium
Laureth Sulfate sono una sostanze schiumogene molto aggressive con forte
potere sgrassante, sono capaci di distruggere la barriera idrolipidica e
provocare così irritazioni della pelle e dermatiti.
I COLORANTI: sono contraddistinti dalla
sigla C.I. (color index), possono essere di origine sintetica, ma anche
naturale, cioè di origine minerale, vegetale, ma anche animale (come un rosso
particolare ricavato da un parassita detto cocciniglia). I coloranti sintetici contengono metalli pesanti, come il nichel,
cromo, cobalto, la concentrazione di metalli è maggiore nei coloranti scuri,
soprattutto i neri.
Riferimenti utili
Per
conoscere le sostanze che compongono i cosmetici esiste una banca dati on line,
www.biodizionario.it
Si
può consultare anche il portale www.skineco.org dove sono presenti studi fatti
da dermatologi sui vari ingredienti
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